La famiglia Verri
Nel periodo compreso tra il XVII e il XIX secolo le vicissitudini e gli interessi economici della famiglia Verri si intrecciano con il territorio della Brianza e in particolare con Biassono.
I Verri sono una famiglia nobile appartenente a una delle dinastie più antiche della città di Milano. Il capostipite è Martino Verri, che intorno al 1540 ha un primo discendente di nome Pietro Antonio Verri, giudice a Cremona e consigliere imperiale, il quale sposa la Nobildonna Lavinia de Malduris, padrona di estesi possedimenti terrieri a Biassono. Questi terreni si estendono lungo la via di collegamento con Lissone, tant’è che la strada che collega i due comuni prende per molti anni proprio il suo nome, Strada della Maldura. Per questo la famiglia Verri si insedia come proprietaria terriera in Biassono, aumentando le sue proprietà.
Nel 1695 con la nascita del Conte Gabriele Verri, assistiamo a un ulteriore espansione del potere della famiglia e delle proprietà sul territorio, in particolare con l’acquisizione dell’ampia proprietà agricola Turconi, sulla quale è stata edificata Villa Verri (1700); edificio in stile barocchetto e attuale sede degli uffici comunali.
Grazie al Conte Gabriele, Biassono sviluppa il primo mercato insieme anche ad altri paesi della Brianza come Vimercate e Gorgonzola, e alcune strade, tra cui le attuali via Verri e via Ansperto.
Biassono nel 1722
Dal Conte Gabriele discendono poi i fratelli Pietro, Alessandro e Carlo, i più noti tra i sette figli, per aver portato lustro alla famiglia tramite diversi campi del sapere.
Pietro è ritenuto una delle figure di maggiore importanza nel periodo dell’Illuminismo per aver contribuito alla nascita della moderna economia politica; e inoltre per aver fondato insieme a Cesare Beccaria “il Caffè”, prima rivista didascalica italiana.
Alessandro, membro del corpo legislativo della Repubblica Cisalpina, letterato e filosofo visse per quasi tutta la sua vita a Roma, dove morì nel 1816.
Infine Carlo, noto agronomo, portò a Biassono e in Brianza nuove tecniche agrarie insieme alla coltura della vite e del baco da seta.
Con l’avvento della dominazione francese nel 1796 il feudo dei Verri a Biassono e a San Giorgio venne abolito, pur lasciando alla famiglia innumerevoli proprietà tra terreni ed edifici, tra cui la stessa Villa Verri.
L’ultima discendente della famiglia nobildonna Sofia Sormani-Verri, coniugata col Marchese Faà di Bruno pone in vendita le strutture della villa e i relativi rustici nel 1913, comprendendo tutte le proprietà in Biassono e in Macherio, a sua volta successivamente acquisite da un consorzio privato.