Stemma e gonfalone
Lo stemma di Biassono
Lo stemma del comune di Biassono nasce nel 1928.
Nel 1927 il Ministero dell’Interno diramava una nota, ripresa dalle Prefetture locali, per raccomandare agli enti pubblici di astenersi da esibire stemmi non propri, in particolare quelli dello Stato, e di vigilare affinché i propri e gli altrui stemmi non fossero utilizzati da non aventi diritto. Al tempo stesso si raccomandava ad ogni Comune di dotarsi, nel caso ne fosse sprovvisto, di un proprio stemma.
Fu il Segretario comunale Emilio Romanò ad occuparsi della pratica, avvalendosi della consulenza di un funzionario dell’Archivio di Stato di Milano. A seguito di una rapida ricerca storica, fu avanzata una proposta per il nuovo stemma comunale.
Si tenne conto di due elementi: la presenza, per lungo tempo, della famiglia Crevenna come titolare del feudo e l’esistenza di famiglie eponime (Biassoni e da Biassono) in diversi periodi storici, con patente di nobiltà e relative insegne. Il blasone dei Crevenna , ovvero la descrizione dello stemma in araldica, era il seguente: “d’argento al mastio rotondo, di rosso, torricellato di due pezzi merlati alla Guelfa, attraversato da una pianta verdeggiante al naturale”.
Lo stemma della famiglia Crevenna venne ripreso quasi integralmente per il nuovo stemma, che si volle “incappato di rosso e d’argento al mastio rotondo di rosso, torricellato di due pezzi merlati alla Guelfa, attraversato da una pianta di verde al naturale e sormontato da un B di rosso”.
Si trasmise la pratica alla Prefettura milanese, che la inoltrò alla Consulta Araldica, ente sovrano in materia, istituto nel 1869 e abolito con la promulgazione della Costituzione Repubblicana. L’approvazione della consulta reca la data del 14 novembre 1928, mentre il 20 novembre dello stesso anno venne rilasciata la lettera patente reale, firmata dal re Vittorio Emanuele III e del Capo del Governo.
Il blasone definitivo, come risulta dalla lettera, è il seguente: “Incappato di rosso e d’argento, al mastio merlato, rotondo di rosso, torricellato di due pezzi accollato ad un ramo fogliato di verde, posto in palo e nascente dalla punta dello scudo e sormontato dalla lettera B maiuscola di rosso. Ornamenti esteriori da Comune”, ossia corona formata da un cerchio di mura aperto da quattro posterle (tre visibili) con due cordonate a muro sui margini, sostenente una cinta aperta da sedici porte (nove visibili), ciascuna sormontata da una merlatura a coda di rondine (ghibellina), il tutto d’argento e murato di nero."
Il gonfalone
Il gonfalone viene esibito nelle manifestazioni e ricorrenze di carattere istituzionale, nelle cerimonie solenni, e simboleggia la partecipazione del Comune di Biassono all’evento.
L’Allegato B dello Statuto comunale ne descrive la composizione: “Drappo troncato, di bianco e rosso, riccamente ornato di ricami d’argento e caricato dello Stemma comunale con l’iscrizione centrata in argento - Comune di Biassono. La parte in metallo ed i cordoni saranno argentati. L’asta verticale sarà ricoperta da velluto dei colori del drappo, alternati, con bullette argentate poste a spirale. Nella freccia sarà rappresentato lo Stemma comunale e nel gambo inciso il nome.
Inno Biassonese
L'inno di Biassono fu eseguito per la prima volta il 4 novembre 1954 in occasione dell'inaugurazione del Monumento ai Caduti posto nella nuova piazza Italia. Mentre si depongono le corone in onore delle vittime delle guerre, il Corpo Musicale Biassonese intona le note della prima esecuzione dell'Inno.